CLASSICA ORCHESTRA AFROBEAT
Polyphonie
Njamy Sitson voce solista
Alessandro Bonetti violino
Anna Palumbo percussioni, balafon
Cristiano Buffolino percussioni
Cristina Adamo flauto, ottavino
Elide Melchioni fagotto, ocarina, piffero
Fabio Gaddoni violoncello
Francesco Giampaoli contrabbasso, basso, chitarra
Manuela Trombini viola
Marco Zanotti kamalen'goni, calebasse, percussioni
Silvia Turtura oboe, corno inglese
Tim Trevor-Briscoe clarinetto, clarinetto basso
Valeria Montanari clavicembalo
Valeria Nasci percussioni
tecnico audio Andrea Scardovi
aiuto tecnico Giulia Torelli
luci Giovanni Cavalcoli
costumi Giovanna Caputi
direttore di produzione Flavia Montecchi
ideazione e direzione Marco Zanotti
IL PROGETTO
Il respiro secolare di una foresta vergine,
i silenzi che la abitano, i canti che la rivelano.
Si muovono con il vento, come un unico animale,
le voci degli uomini e degli uccelli.
La CLASSICA ORCHESTRA AFROBEAT, nella sua terza produzione artistica dopo il lavoro su Fela Kuti e l'opera epica Regard sur le Passé, si dedica alla contemplazione catartica delle voci della natura e crea un proprio habitat immaginifico alla ricerca di una primitiva armonia tra l'umano e il divino.
Con il suo organico misto di strumenti antichi europei ed africani, l'ensemble emiliano-romagnolo intaglia storie che mantengono una ritualità dilatata, in simbiosi con la smisurata grandezza della natura. Nell'utilizzo delle voci e del contrappunto vi è la duplice valenza della tradizione musicale colta europea e del ricco patrimonio ritmico africano, alla ricerca di quel senso del sublime che per Schopenhauer consisteva nel superamento del bello, al di sopra di ogni volontà individuale.
Il tamburo torna ad essere tam-tam,
nel legno dei violini risuona la corteccia degli alberi.
Nato e cresciuto ai bordi dell'impenetrabile foresta pluviale del Camerun, Njamy Sitson è la voce solista di POLYPHONIE. Amante del canto barocco europeo, è un artista dal profilo internazionale che si dedica ai canti polifonici millenari dei Pigmei e delle popolazioni centrafricane, con collaborazioni eccellenti e un'intensa attività didattica in tutto il mondo.
Fatta eccezione per due riarrangiamenti di brani di Miriam Makeba e Fela Kuti, il programma è costituito di composizioni originali, nate dal silenzio mobile di un lago o dal respiro degli alberi, frutto di un estensivo lavoro di gruppo.